Il tema della responsabilità riferito al condominio, è ricco di sfaccettature e di protagonisti, potendo esso riguardare sia il condominio nella sua globalità che i singoli condòmini, nonché gli eventuali conduttori, comodatari o usufruttuari delle unità immobiliari site nell’edificio, l’amministratore e i terzi che vengano a contatto con la realtà condominiale.
I Tribunali ordinari sono chiamati a dirimere controversie condominiali con crescente frequenza, soprattutto con riferimento alle parti comuni, la cui gestione è sovente foriera di contrasti e conflitti da risolversi in via giudiziale.
Non mancano tuttavia ipotesi di responsabilità conseguenti alle azioni più banali, magari spesso compiute involontariamente: si pensi, ad esempio, ai rumori ed alle immissioni moleste, alla collocazione in aree comuni di oggetti e mezzi da parte di un singolo condòmino; alle attività di gioco dei bambini nel cortile condominiale; alla presenza di animali domestici, qualora non disciplinata dal regolamento condominiale o, in caso contrario, la presenza ed il transito dei medesimi nelle aree comuni; allespese straordinarie non necessarie ed in merito alle quali si registra disaccordo in sede assembleare; al mancato rispetto della raccolta differenziata da parte di uno o più condòmini, foriero di sanzioni per l’intero condominio; all’occupazione abusiva di una parte comune, o comunque di una sua porzione, affinché ne maturi l’usucapione.
Possono acquisire un ruolo nel processo divenendone parte attiva non solo il condòmino ma anche il condominio medesimo: in quest’ultima ipotesi, si individuano distinte competenze dell’amministratore pro tempore – il quale, in determinate circostanze è facoltizzato ad agire d’ufficio, senza la preventiva autorizzazione assembleare – nonché dell’assemblea, che qualora ravvisi eventuali violazioni delle proprie competenze da parte dell’amministratore, può disporne la revoca.
La recente riforma del condominio (legge n. 220/2012, in vigore dal 18 giugno 2013) ha poi dato il via, in maniera indiretta, ad una serie di trasformazioni ed aggiustamenti anche nelle normative collaterali, applicabili al complesso fenomeno della gestione degli edifici, con significative implicazioni in tema di riservatezza nel trattamento dei dati personali.